‘L’invenzione dello spazio. Ville e Giardini Medicei in Toscana’ al Festival dei Popoli 2018

Approda alla manifestazione internazionale del film documentario più longeva d’Italia, il Festival dei Popoli, giunto alla sua 59/ma edizione, L’invenzione dello spazio. Ville e Giardini Medicei in Toscana, il documentario interattivo ideato e diretto da Roberto Malfagia assieme ai professionisti de La Jetée, di cui è fondatore, e ai partecipanti alla prima Bottega di Alta Specializzazione di Manifatture Digitali Cinema Pisai-Doc Medici. Verrà presentato giovedì 8 novembre, alle ore 16.00, presso la Mediateca Regionale Toscana (via San Gallo 25, Firenze).
Da lunedì 5 a venerdì 9 novembre, con orario 10.00-13.00 e 14.00-17.00, presso la Mediateca Regionale Toscana, sarà possibile prendere visione dell’i-Doc tramite un’apposita installazione touchscreen.

L’i-Doc racconta in modo inedito le ville e i giardini della famiglia Medici dichiarati Patrimonio dell’Umanità dall’Unesco nel 2013. È stato realizzato secondo le più innovative tecnologie legate alla narrazione interattiva e tridimensionale sul web. Il punto di vista è mobile, poiché navigabile dall’utente. Immersi in uno spazio digitale attraverso tecniche quali ripresa volumetrica, scansione 3D, modellazione e parametrizzazione tramite codice informatico, 5 esperti di aree disciplinari differenti – Architettura, Botanica, Storia dell’Economia, Geografia e Costume – parlano di questo eccellente e poco conosciuto patrimonio della Toscana, dando vita ad un racconto corale in grado di affascinare giovani e meno giovani.

Guarda il video del backstage qui e la gallery sotto.

Il Festival dei Popoli 2018 si tiene a Firenze dal 3 al 10 novembre, nei seguenti luoghi del capoluogo toscano: cinema La Compagnia, Spazio Alfieri, Istituto Francese, Zap – Zona Aromatica Protetta e Mediateca Regionale Toscana. Sono 89 i documentari che verranno presentati in questa edizione, che si articolerà, come di consueto, in varie sezioni. L’invenzione dello spazio. Ville e Giardini Medicei in Toscana farà parte della sezione Doc Explorer, che indaga i confini del documentario nei territori in cui il linguaggio si fonde con le forme di espressione e gli spazi originati dalle novità tecnologiche. Due saranno le retrospettive, la prima dedicata a Roberto Minervini, la seconda a Dominque Marchais. Per maggiori informazioni e programma completo della manifestazione clicca qui.

 

Il documentario interattivo, una nuova forma del narrare

A Manifatture Digitali Cinema Pisa partirà a breve la Bottega di Alta Specializzazione “Narrazione interattiva e Filmmaking (RGB+D). I-Doc Medici“. Guidati da un team di esperti, i partecipanti alla Bottega di Alta specializzazione avranno l’opportunità di progettare e realizzare un documentario interattivo sulle Ville e i Giardini Medicei Patrimonio mondiale Unesco, sperimentando le virtù e le potenzialità di questa innovativa tipologia di racconto, in una speciale occasione di accrescimento e differenziazione del proprio bagaglio professionale.
Il bando per le selezioni – scaricabile quiscade alle ore 24,00 di sabato 14 aprile.

Ma cos’è un documentario interattivo? È un nuovo modo di narrare storie, mondi, idee attraverso il Web, basato sull’unione tra i più recenti linguaggi informatici ed una combinazione di forme espressive quali filmmaking, fotografia, grafica, infografica e data visualization, animazione, illustrazione, scrittura, voice audio, sound design, video 360° e modellazione 3D. Un mix di elementi di grande impatto e funzionalità, al servizio di molteplici scopi comunicativi e applicabile a qualsiasi genere narrativo: science, fiction, didattica, inchiesta. Tratto distintivo e punto di forza dell’I-Doc è il grado di interattività offerta all’utente. I linguaggi Web consentono infatti agli autori di queste storie digitali di mettere al centro delle loro opere l’utente/fruitore, facendogli acquisire un ruolo chiave: con le proprie scelte di navigazione, seguendo indizi visivi e sonori, questi si muove all’interno del documentario interattivo, creando in tempo reale la sua personale storia. Lo spettatore diventa così autore, innescando un cambiamento di portata epocale nel panorama dei prodotti audiovisivi.

A Bristol, in Inghilterra, si è da poco tenuta la quinta edizione di I-Docs Symposium, un appuntamento biennale che traccia un bilancio su quanto è stato fatto nel campo del documentario interattivo e prova a spingersi nel futuro stimolando il dialogo e la creatività tra gli attori e gli appassionati del settore. Tra i temi trattati nel Simposio, c’erano il possibile apporto degli I-Docs alla sensibilizzazione sui rischi del cambiamento climatico e le nuove frontiere dell’immersività e della virtualità (narrazione sensoriale, intelligenza artificiale, microstorie).

Per farsi un’idea di cosa sia in pratica un documentario interattivo, è utile dare un’occhiata ad un sito che ne raccoglie di interessanti: il portale del MIT Docubase. Ci troverete di tutto: dal doc a 360° del The New York Times “The Displaced“, che esplora la crisi globale dei rifugiati attraverso le vicissitudini di tre bambini di tre Paesi differenti, a “Pregoneros de Medellín“, che catapulta il fruitore nell’importante città colombiana, facendo luce sulla sua cultura attraverso le grida, i canti e le storie dei venditori di strada; dal racconto di un sopravvissuto ad un tornado in “After the Storm“, al viaggio onirico della piccola Maguette Diop, a contatto con gli esseri mitologici di un’altra Dakar in “The other Dakar“.